Specializzato in nulla…ma il branding?

Sicuramente ti è capitato di vedere questo tipo di “professionisti”, quelli specializzati in nulla e senza branding.
Senza identità professionale, ma che sui social “pubblicizzano” tutto il loro valore e i loro grandi risultati…sempre che ci siano realmente.

Ed è proprio da qui che parte questa storia. Leggila perché è interessante, perché troverai qualcosa su cui pensare.

specializzato in nulla e senza branding

Oggi anche il cretino è specializzato. (Ennio Flaiano)

Quanti specialisti ci sono sul mercato, che non sono realmente specialisti?

I primi anni che sono diventato coach, ho seguito gruppi e fatto incontri con altri coach e specialisti in PNL. Ho cercato di crearmi un gruppo di pari con il quale confrontarmi e crescere professionalmente in questa disciplina.
Purtroppo era pieno di persone che avevano fatto corsi ma non avevano altro se non quell’attestato.

L’attestato di coach

Con un corso di una settimana, qualcuno già pensava di essere uno specialista. Un professionista.

Ma cosa mancava realmente? Appunto, specializzato in nulla e senza branding

Non ci si rendeva conto che, era il boom dei corsi di questa nuova disciplina, in quegli anni le società che facevano corsi per diventare coach e specialisti in PNL fioccavano e, ovviamente, da questi corsi uscivano centinaia di persone con queste qualifiche.

Parliamoci chiaro, non sto generalizzando, ma i fatti sono i seguenti:
Su 10 nuovi coach, al massimo 3 erano specializzati in un settore ed essere competenti per far raggiungere risultati importanti.
Il resto erano senza specializzazioni, senza strumenti e risorse adeguate per poter affrontare il mercato.
Tutto questo andando a creare una nomea che andava a nuocere gravemente questa nuova attività: il “fuffa” coach. Specializzati in nulla e senza branding (ho fatto un articolo molto letto e ben posizionato, che parla proprio del personal branding dei coach. Leggilo qui) .

Ma allora, cosa diventavi?

In quel momento ho realizzato che era necessario essere un coach, ma specializzarmi e soprattutto posizionarmi in modo differente. Il rischio di essere preso in mezzo a tutti, era altissimo.
Oltre al fatto che già qualcuno aveva iniziato la sua “opera” di distruzione…

Mi sono concentrato anche sulla consulenza, infatti le cose possono sembrare molto diverse, ma in realtà vanno spesso di pari passo. Essendo il coaching, ancora molto sconosciuto, i clienti chiedevano opinioni e cercavano un conforto in feedback propositivi.
Tutt’oggi è ancora così!
Ma se non sai…diventa un problema per te e per gli altri.

Dovevo necessariamente utilizzare le tecniche di PNL, quelle di coaching, ma allo stesso tempo conoscere quelle per cui mi proponevo.

– Se mi proponevo come mental coach sportivo, avrei dovuto conoscere non solo la disciplina sportiva, ma anche la parte della preparazione atletica, della nutrizione e dell’immagine (ebbene molti professionisti hanno anche questa necessità).
– Se mi proponevo come business coach, avrei dovuto conoscere anche molti aspetti dei business ai quali mi rivolgevo, ma in generale avrei senza meno dovuto sapere nozioni di marketing, organizzazione aziendale e strategie amministrative.
No! Non mi dovevo sostituire ai “tecnici”, ma sicuramente dovevo sapere di cosa si stava parlando ed entrare negli argomenti per essere anche capace di “capire” i miei interlocutori, mettermi nei loro panni.
Come hai potuto notare, ho evitato il life coaching, ma volontariamente in quanto lo ritengo fondamentale per entrambi e quindi in questo caso c’è molta psicologia dentro, per capire la persona in modo “profondo”.

La differenza sta proprio nel non essere specializzato in nulla e senza branding…ma…

In questo modo ho potuto avere grossi vantaggi, perché non solo capivo il “profondo” dei miei clienti, ma allo stesso tempo mi mettevo nei loro panni quando erano in difficoltà su specifici argomenti. Sapevo bene di cosa parlavano.

L’ulteriore vantaggio era quello di apparire ai loro occhi anche come esperto e consulente, aumentando la tua professionalità, il tuo carisma e ottenendo da loro quel rispetto che ti aiuta a farti seguire nel tuo lavoro.

Ed inoltre facevi anche branding, ti posizionavi in modo più specifico nella mente dei clienti. Facendo un lavoro più specifico, ma rimando anche più a fianco nel lungo viaggio che li porta verso i loro obiettivi.

Quindi non eri più specializzato in nulla e senza branding…ma…

Un messaggio importante che desidero far passare, perché tutt’oggi è ancora così:
La tua professionalità, aumentata a vantaggio del tuo lavoro, rendendolo unico e estremamente performante.

Tu come faresti?

Posso permettermi il suggerimento migliore i assoluto?

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