Il brand dell’allocco (o finto brand)

Come fare a difendersi da un “finto brand”? Prima di tutto è necessario sapere di cosa si tratta!

Per “finto brand” intendo un qualcuno o un qualcosa che si spaccia per quello che non è.

Esattamente quello che non si deve fare nel personal branding e proprio il contrario di quello che è un vero marchio.

finto brand

Abbiamo tantissimi casi sul mercato, in qualsiasi settore, ma nonostante queste evidenti esperienze, si continuano a crearne di nuovi.

Non solo, riescono pure ad avere un seguito.

Ma cos’è un finto brand?

Non voglio parlare di cose materiali come oggetti, prodotti del mercato. Voglio parlare di servizi e di coloro che li offrono.

Uno di quelli che mi coinvolge in prima persona è senz’altro il business delle consulenze e della formazione.

Esistono grandi formatori, grandi coach, grandi consulenti, che possono cambiarti la vita.

Esistono anche tantissimi di questi che invece hanno sfruttato un brand per seguire l’onda della moda.

Per sfruttare il momento o l’opportunità.

Esattamente come un prodotto, esiste il vero brand, ma esiste anche il suo finto brand…

Ma quali sono questi brand?

Partiamo dai più conosciuti: il Life Coach, il Business Coach, il Mental Trainer.

E questi solo se rimaniamo nel coaching, ma ne esistono anche nella formazione e nella consulenza aziendale.

E non mi meraviglio, visto che troviamo finti dottori, commercialisti, avvocati e chi più ne ha più ne metta…

Ma rimaniamo nel nostro “orticello”

Quel settore spopola che ancora non si conosce bene… quindi…

Negli ultimi anni abbiamo visto nascere tante sottocategorie, alcune di queste veramente geniali, altre da rabbrividire.

Ma soprattutto facevano rabbrividire coloro che si spacciavano per professionisti di queste categorie.

Ti racconto una storia, un po’ polemica, ma rende bene l’idea.

Tempo fa ho visto un Love Coach (meglio conosciuto come coach dell’amore, categoria fatta esplodere anni fa anche grazie a film e sinceramente, un ottimo brand) che voleva seguire le orme di qualcuno più famoso.

A parte l’aspetto, che più che un Brad Pitt, assomigliava ad un Danny DeVito, anche il muoversi, l’atteggiarsi e il procedimento del suo “sistema”, lasciava più di qualche perplessità.

Cercava di essere disinibito e sicuro di sé, ma spesso cadeva in errori grossolani come la strafottenza, piuttosto che l’essere uno spaccone, non capendo niente di stile ne tanto meno di moda.

Zero galateo, nessun fondamentale sul vestirsi, solo una bella parlantina che doveva per forza “infinocchiarti”.

E il bello di tutto questo è che lui ci guadagnava soldi, riusciva ad avere clienti che lo pagavano.

Ora, c’è una regola che mi è sempre piaciuta:

Se quello che fai ti porta soldi, allora vuol dire che vali qualcosa

No! Questa regola è finta!

Purtroppo non è una regola matematica, non è sempre così, perché in effetti viene trascurato un fattore determinante: l’allocco, il fesso di turno che si fa fregare per poco o nulla.

E oggi, con gli strumenti del web, è facilissimo creare una situazione del genere.

Sembrare ma non essere

Ma allora, il finto brand vale?

In un certo senso vale, perchè comunque se esistono, hanno un loro mercato e riescono comunque ad attirare gli allocchi.

Ma non sentiamoci tali, cerchiamo piuttosto di avere dei filtri ben definiti che ci possano aiutare in tutto questo (se ti iscrivi al mio canale Youtube, vedrai che ho messo molti video anche su questo argomento).

Quindi non necessariamente vale, ma è vero anche che lo si dimostra nel tempo.

Mi è capitato di vedere formatori che insegnano le basi di PNL e, quando domandi loro se è PNL, la risposta che ti senti dire è: “no, lasciamo agli altri la PNL, qui facciamo cose più serie….”.

È come vedere il prete che rinnega il Signore….

Semplicemente non riesci ad essere sincero con te stesso, solo perché hai paura delle reazioni, non sapendo se sei in grado di gestirle.

Oppure, peggio ancora, perché hai solo qualche base dell’argomento e ti limiti a quelle.

O infine, perché non potresti nemmeno farlo ed invece infrangi regole.

Coach che fanno formazione in team, quando sono abituati a lavorare da soli, che non hanno la minima intenzione di crearsi un proprio team e che non sanno strutturare una leadership.

Non possono mancare tutti quei Life coach che iniziano con gli amici e gli amici di amici.

Che davanti ad un tè, piuttosto che una birra, diventano una sorta di confessori personali che più che guardare agli obiettivi, sono un “muro dello sfogo”.

Poi vedono che riescono a crearsi un giro di clientela e a quel punto si lanciano in avventure più ambizione, grazie anche ai sostenitori accecati.

Il peggiore? Rimane sempre lui!

E alla fine arriva il Business coach, che si presenta, tramite associazioni o key account, davanti a qualche piccolo imprenditore con lo scopo di vendere un programma che salverà l’azienda.

E, forte del fatto di aver firmato il contratto, trascura i fondamenti del coaching, andando a fare il consulente di argomenti che, fino a un mese prima, non sapeva nemmeno esistessero!

Risultato?

Il più ottimista è quando l’imprenditore se ne accorge per tempo e lo manda via a calci nel culo.

Il peggio che può accadere è quello di far perdere soldi all’azienda… tanti.

Ma quale risultato porta tutto questo?

Uno semplice semplice: lo “sputtanamento” (e qui me lo devi far passare) dei professionisti che sanno il fatto loro e che portano risultati concreti.

Un brand rovinato da persone che si sono improvvisate e hanno realizzato una catena di errori che portano a conseguenze disastrose per tutto il settore.

Poi, fortunatamente o sfortunatamente, ce ne sono alcuni (troppo pochi) che ottengono tanti risultati ugualmente, che riescono a riqualificare il brand, rendendolo forte e veritiero.

Però la ruota continua a girare, infatti più e forte il brand e più è conosciuto tra le persone.

E proprio per questo motivo si creano le possibilità anche per chi non è in grado.

Sai quanti sono i coach, al mondo? Troppi!

E sicuramente tantissimi che non hanno le capacità per lavorare bene.

Sapresti riconoscerne uno efficace, da uno mediocre?

Pensa bene alle scelte che fai, ne va del tuo brand.

Ne va dei tuoi sogni

Pensa bene ad iniziare col piede giusto perché stavolta non puoi più sbagliare!

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Check your Brand – Lead your Brand

Walter Nicoletti Dovesi